Welfare aziendale nelle PMI: boom dei fringe benefit

21 Novembre 2025
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Cresce in modo significativo il ricorso ai fringe benefit tra le piccole e medie imprese. Secondo l’Osservatorio Amilon PMI 2025, l’importo medio erogato ai dipendenti è quasi raddoppiato in un anno: dai 90 euro del 2024 ai 170 euro del 2025. Un dato che conferma come il welfare aziendale sia ormai entrato stabilmente anche nelle realtà di dimensioni ridotte.

Le preferenze dei lavoratori confermano l'utilizzo del welfare aziendale in:

  • Spesa e GDO: 26,4%
  • Benzina e mobilità: 25,8%
  • E-commerce: 16%
  • Elettronica: 8%
  • Moda e accessori: 7%

Oltre il 52% dei benefit viene quindi utilizzato per far fronte ai consumi essenziali.

Il welfare cresce dell’80% il valore degli ordini effettuati dalle imprese e del 25% l’utilizzo di strumenti digitali. Il 36% delle aziende rinnova le iniziative di anno in anno, segnale di una crescente integrazione nel modello organizzativo.

La spinta arriva anche dal quadro normativo. L’ampliamento temporaneo delle soglie esentasse (fino a 3.000 euro per chi ha figli e 1.000 per gli altri) ha ampliato il ricorso ai benefit: nel 2024 oltre 5,5 milioni di lavoratori ne hanno ricevuto almeno uno, un milione in più rispetto al 2022.

I fringe benefit si confermano leva efficace per il benessere dei lavoratori:

  • il 68% dichiara un miglioramento del potere d’acquisto;
  • 1 impresa su 3 registra un incremento della retention interna.

I dati mostrano dunque come, anche oltre le misure straordinarie, il welfare aziendale sia diventato uno strumento stabile del mercato del lavoro italiano, capace di sostenere i consumi e rafforzare la competitività delle imprese.

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