La Rottamazione quater entra nella fase finale del 2025 con un appuntamento cruciale: la rata in scadenza il 30 novembre slitta automaticamente a lunedì 1° dicembre, ma grazie ai cinque giorni di tolleranza e alla proroga automatica prevista quando le scadenze cadono nel weekend o in giorni festivi, i contribuenti avranno tempo fino al 9 dicembre 2025 per effettuare il pagamento.
Una finestra temporale ampia che, tuttavia, non attenua il peso dell’adempimento: alla cassa sono chiamati tutti coloro che hanno un piano di definizione agevolata attivo, compresi i contribuenti riammessi con le comunicazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) lo scorso giugno.
Per i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione nel 2023, quella del 9 dicembre è la decima rata delle 18 complessive. Per i riammessi, invece, si tratta della seconda rata del nuovo piano.
Quella di dicembre sarà l’ultima scadenza del 2025: si riprenderà a pagare a febbraio 2026, seguendo il calendario trimestrale che porterà alla chiusura definitiva dei versamenti nel 2027.
Il mancato pagamento anche di una sola rata entro il 9 dicembre comporta la decadenza immediata dalla definizione agevolata. Gli effetti sono pesanti:
Un impatto rilevante riguarda anche il DURC: i documenti rilasciati grazie alla definizione agevolata possono essere annullati, con conseguenze operative serie per imprese e professionisti, soprattutto per chi è stato riammesso nei mesi scorsi.
La decadenza non preclude però la possibilità di richiedere un piano ordinario di rateazione, purché non sussistano ulteriori cause ostative.
La Rottamazione quater procede senza sovrapporsi, almeno per il momento, con la futura Rottamazione quinquies, prevista dal DdL Bilancio 2026. Le modifiche alla nuova rottamazione restano in corso di valutazione.
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