Il 3 ottobre è stato presentato alla Camera il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP), che traccia le linee guida della prossima Legge di Bilancio 2026. Il testo conferma l’obiettivo di ridurre il deficit al 3%, traguardo che potrebbe consentire all’Italia di uscire dalla procedura di infrazione europea con un anno di anticipo.
La crescita del Pil per il 2025 è stimata allo 0,5%, in linea con le precedenti previsioni. Il Documento approda in Parlamento il 9 ottobre per l’esame e il voto, prima del passaggio alla Commissione europea. Entro il 20 ottobre, il Governo presenterà il Disegno di legge di Bilancio, che, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri, avvierà l’iter parlamentare da concludere entro dicembre.
Tra le misure più rilevanti figura la riduzione dell’IRPEF per il ceto medio. Il Governo punta ad alleggerire l’aliquota intermedia dal 33% al 32% per i redditi fino a 50.000 euro, nell’ottica di favorire il lavoro dipendente e rilanciare i consumi. Sul fronte fiscale, nessuna novità di rilievo per la rottamazione quinquies delle cartelle, quindi la misura dovrebbe essere confermata nella prossima Manovra.
Resta confermata anche l’Ires premiale per le imprese, con un taglio di 4 punti percentuali per chi reinveste gli utili in assunzioni e investimenti. È inoltre previsto un “incentivo orizzontale” finanziato con circa 4 miliardi di euro residui del programma Transizione 5.0, oltre a risorse aggiuntive derivanti dalla rimodulazione del Pnrr.
Un capitolo centrale della manovra riguarda il rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale, che dovrebbe essere incrementato di 2,5 miliardi di euro rispetto ai 4 già previsti. Il piano prevede 27.000 nuove assunzioni tra medici e infermieri, investimenti in prevenzione e un aumento del tetto di spesa farmaceutica.
Per le famiglie, la Manovra conferma il bonus mamme e valuta nuove agevolazioni fiscali per la casa e maggiori detrazioni legate alla composizione del nucleo familiare. L’obiettivo dichiarato è rafforzare le politiche per la natalità e sostenere il potere d’acquisto dei nuclei con figli.
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