Il Disegno di Legge di Bilancio 2026, ora all’esame del Senato, introduce un nuovo pacchetto di misure fiscali che punta a ridurre il carico tributario dei contribuenti, con un’attenzione particolare ai lavoratori dipendenti. Il provvedimento rappresenta l’ultimo tassello di un percorso di alleggerimento fiscale avviato dal Governo già nel 2023.
La misura principale è contenuta nell’articolo 2 del DDL: il secondo scaglione Irpef scende dal 35% al 33%.
Il beneficio riguarda tutti i contribuenti con redditi pari o superiori a 28.000 euro — per i redditi inferiori, infatti, la riduzione era già scattata dal 1° gennaio 2025.
L’impatto varierà a seconda del reddito complessivo:
In particolare, i contribuenti “alto reddito” vedranno una diminuzione di 440 euro sulle detrazioni relative a:
La manovra si inserisce in una strategia pluriennale di riduzione del cuneo fiscale.
Dal 2023, infatti:
L’articolo 4 del DDL introduce un’altra novità: una tassazione agevolata al 5% sugli incrementi retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali 2025-2026, purché il lavoratore abbia un reddito non superiore a 28.000 euro.
La misura, di fatto, sostituisce l’aliquota ordinaria del 23%, garantendo un taglio di ben 18 punti percentuali. L’applicazione sarà automatica, salvo rinuncia del lavoratore.
Il DDL interviene anche sui premi di risultato, già oggetto di agevolazioni negli anni passati.
Per il biennio 2026-2027 è prevista una imposta sostitutiva dell’1% — la più bassa finora — con un innalzamento del limite massimo a 5.000 euro. Si tratta di un potenziamento significativo rispetto alla disciplina vigente (10% ordinario, 5% nel 2025).
Per i dipendenti del settore privato con reddito 2025 non superiore a 40.000 euro, il DDL introduce una tassazione agevolata al 15%, nel limite di 1.500 euro, sulle somme percepite nel 2026 per:
Anche in questo caso, l’applicazione è automatica, salvo rinuncia del lavoratore.
Per i lavoratori dei settori turistico-ricettivo, termale e della somministrazione di alimenti e bevande, torna l’agevolazione già prevista nel 2024:
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