La Manovra 2026 punta con decisione sul fronte degli investimenti produttivi, dell’innovazione e della competitività delle imprese italiane. Nel pacchetto di misure dedicate al tessuto produttivo, il Governo reintroduce un incentivo molto atteso dalle aziende: l’iper ammortamento, già protagonista delle precedenti stagioni di politica industriale.
Il ritorno dell’agevolazione, previsto dall’articolo 94 del Ddl Bilancio, sostituisce l’IRES premiale, cancellata dal Governo e ritenuta meno efficace nel sostenere i programmi di investimento e la creazione di nuova occupazione.
Il nuovo iper ammortamento prevede una maggiorazione del costo fiscale dei beni materiali e immateriali acquistati dalle imprese, con l’obiettivo di stimolare investimenti ad alto contenuto tecnologico e, in particolare, quelli funzionali alla transizione digitale ed energetica.
Sono ammesse tutte le imprese titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate in Italia.
Periodo agevolato:
La maggiorazione varia in base all’importo dell’investimento e alla tipologia del progetto.
Per investimenti che contribuiscono alla transizione ecologica (ex Transizione 5.0):
| Maggiorazione | Importo investimento |
|---|---|
| 220% | fino a 2,5 milioni € |
| 140% | tra 2,5 e 10 milioni € |
| 90% | tra 10 e 20 milioni € |
Per altri investimenti in beni strumentali:
| Maggiorazione | Importo investimento |
|---|---|
| 180% | fino a 2,5 milioni € |
| 100% | tra 2,5 e 10 milioni € |
| 50% | tra 10 e 20 milioni € |
L’obiettivo è duplice: accelerare la transizione tecnologica delle imprese e sostenere gli investimenti in efficienza energetica e autoproduzione da fonti rinnovabili. Tra i beni agevolati rientrano infatti anche gli impianti per la produzione di energia destinata all’autoconsumo.
La Manovra rinnova anche uno degli strumenti più utilizzati dalle PMI italiane: la Nuova Sabatini, dedicata al finanziamento agevolato per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software e tecnologie digitali.
La misura, confermata senza modifiche sostanziali, resta un canale centrale per la modernizzazione del parco produttivo, con particolare attenzione ai processi di digitalizzazione e alla capitalizzazione delle piccole e medie imprese.
La Manovra conferma inoltre la proroga dei crediti d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) e per le Zone Logistiche Semplificate (ZLS), strumenti particolarmente rilevanti per il Mezzogiorno.
ZES:
Per accedere è prevista una doppia comunicazione all’Agenzia delle Entrate: una preventiva sulle spese programmate e una integrativa per certificare gli investimenti effettivamente realizzati.
ZLS:
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