Fisco: nuovo decreto di riforma delle sanzioni tributarie


È atteso in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto sulla riforma delle sanzioni tributarie, approvato dal Consiglio dei Ministri, nell’ambito dell’attuazione della legge delega per la riforma fiscale. Il testo introduce alcune novità che entreranno in vigore a partire dal 1° settembre 2024 senza tuttavia essere applicate retroattivamente. Obiettivo del decreto è la riduzione delle sanzioni, con lo scopo di armonizzare il sistema e renderlo meno repressivo applicando il principio di proporzionalità. Inoltre, con le modifiche al decreto legislativo n. 471 del 1997, la riforma delle sanzioni tributarie non penali in materia di imposte dirette, IVA e riscossione dei tributi, si introduce il concetto di sanzione applicata in misura predeterminata.

In sintesi,

  • in caso di omessa dichiarazione relativa alle imposte dirette IRES e IRAP, la sanzione applicabile sarà pari al 120%;
  • in caso di presentazione della dichiarazione con un ritardo superiore a 90 giorni, la sanzione sarà pari al 75%;
  • in caso di dichiarazione infedele, la sanzione sarà fissa e corrisponderà al 70% della maggiore imposta dovuta;
  • in caso di IVA addebitata in eccesso, la sanzione è fissa da 250 a 10mila euro;
  • in caso di omessa dichiarazione IVA sarà applicata una sanzione del 120% trascorsi 90 giorni;
  • per omessa registrazione degli atti, la sanzione andrà dal 45% al 120% della somma dovuta;
  • per gli scostamenti sulle imposte di successione si applicherà una sanzione tra 250 e 1.000 euro mentre per le omissioni d’imposta tra 150 e 500 euro.

Infine, in caso di incertezza interpretativa non è punibile il contribuente che accetti le indicazioni del Fisco e presenti la dichiarazione integrativa pagando l’eventuale tributo dovuto entro 60 giorni dalla pubblicazione del documento di prassi con l’orientamento da adottare.

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