Decreto primo maggio: tutte le novità


In arrivo un nuovo decreto contenente agevolazioni fiscali e del lavoro: il superbonus lavoro (extra deduzioni del 120 o 130 per cento), bonus tredicesima, agevolazioni contributive per il Sud, cuneo fiscale per confermare gli aumenti in busta paga.

Il superbonus lavoro
Il nuovo incentivo spetta alle imprese che assumono nuovi lavoratori e lavoratrici nel corso dell’anno. L’intervento consiste in agevolazioni fiscali che vengono realizzate attraverso una maggiorazione del costo del lavoro dei nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito. Il nuovo incentivo sostituisce i bonus assunzione per under 36 e donne scaduti il 31 dicembre e non rinnovati. Inoltre, le novità sono già varate nel decreto attuativo del primo modulo della riforma fiscale, ma ancora purtroppo non attuate. Questa super deduzione è pari:

  • al 120 per cento per tutte le assunzioni a tempo indeterminato;
  • al 130 per cento per chi assume lavoratori “svantaggiati” (allegato 1 del DL n. 216/2023)

Il bonus tredicesima 2024
Il bonus tredicesima del 2024 consiste in un incentivo una tantum di 80 o 100 euro, destinato ai lavoratori con un reddito da lavoro dipendente non superiore a 28mila euro e la presenza di coniuge e/o almeno un figlio a carico. Questa misura sarebbe valida solo per la tredicesima di quest’anno e potrebbe necessitare di rifinanziamento per i prossimi anni. Tuttavia, si precisa che queste informazioni non sono ancora confermate da un testo ufficiale. Si tratterebbe di una misura valida solo per la tredicesima di quest’anno e, di conseguenza, eventualmente da rifinanziare per i prossimi anni.

Agevolazioni contributive per il Sud
Il decreto “primo maggio” contempla il “bonus Zen”. Gli sgravi fiscali per le aziende sono previsti per le assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. L’importo massimo è di 666 euro mensili, ossia circa 8mila euro all’anno.

Infine, un’altra tematica di cui si è molto parlato è stata quella della detassazione dei premi di produttività. Le bozze che sono circolate sembrano prevedere un aumento dell’aliquota dal 5 al 10% per importi non superiori a 3.000 euro.

In conclusione, la versione definitiva si conoscerà solo con il testo che approderà in Consiglio dei Ministri per averne certezza.

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