Situazione giuridica delle società tra commercialisti in Italia

La legge 183/2011 che ha permesso alla categoria di svolgere la professione attraverso una società commerciale presenta molti punti critici che ne frenano l’applicazione e la diffusione. Manca una disciplina fiscale e ci sono diverse incertezze in quella giuridica; un deficit normativo che blocca il processo evolutivo della professione, che ancora oggi viene svolta in prevalenza in forma individuale. Da tempo la categoria chiede di intervenire prevedendo la neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione delle attività di lavoro autonomo e la determinazione opzionale per cassa dei redditi delle Stp di capitali (come riportato nel Manifesto della categoria); una richiesta, rimasta fino ad oggi inascoltata. Eppure l’evoluzione del marcato dei servizi professionali e la forte digitalizzazione vedono nelle forme aggregate una delle leve principali per restare sul mercato.

Per avere un chiaro quadro sulle Stp iscritte nella sezione speciale dell’Albo (creata nel 2013), la Fondazione nazionale dei commercialisti, insieme al Consiglio nazionale ha effettuato uno studio approfondito. Da quest’analisi emerge che la veste giuridica di società di capitali è efficacemente utilizzata da un ristretto numero di società, mentre la stragrande maggioranza non riesce a raggiungere soglie dimensionali adeguate. Insomma anche tra le Stp prevalgono le realtà di piccole e micro dimensioni: il 52,4% non ha più di due soci, il 5,4% ha più di cinque soci e solo lo 0,8% ha più di dieci soci. Stessa dinamica su fronte dei dipendenti: il 21,7% non ha dipendenti, il 56,5% non supera i tre dipendenti; solo 18 Stp hanno più di 20 dipendenti. Dall’analisi della forma giuridica scelta dalle Stp, c’è netta prevalenza delle società di capitali (in tutto 908) e, in particolare, della Srl (81,6%); tra le società di persone, prevale la Sas, ( 7% sul totale).

Sul fronte dei ricavi 46 Stp non arrivano a 10mila euro, 189 non superano i 100mila euro, 644 sono sotto la soglia dei 500mila euro, 80 superano il milione di euro e solo tre superano i 10 milioni. L’indagine divide le 908 Stp di capitale in micro (132), piccole (280), medie (388) e grandi (108). Da un confronto dei bilanci si rileva che ogni addetto genera un valore della produzione pari a 76.524 euro e un utile netto di 8.437 euro;anche in questo caso la dimensione conta, perché nelle micro il valore della produzione scende a 10.043 euro per salire a 42.011 nelle piccole, a 68mila nelle medie e 104.383 nelle grandi. Stesso discorso per l’utile netto pari a 11.561 nelle grandi e a 7.567 nelle medie.

Fonte: Redazione TFDC

Per avere informazioni e aggiornamenti tramite la nostra Newsletter, registrati qui

Se sei interessato in merito ad eventi e novità fiscali che riguardano il nostro CAF seguici su Linkedin e Facebook!

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

*