L'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) allerta i destinatari degli obblighi antiriciclaggio su possibili comportamenti anomali connessi ai provvedimenti per sostenere l'economia.
Con il comunicato 11.02.2021 l'UIF sollecita i destinatari degli obblighi antiriciclaggio, in specie intermediari finanziari e professionisti, ad attivare presidi di prevenzione più efficaci per intercettare con tempestività eventuali comportamenti sospetti associabili alla fruizione di agevolazioni fiscali e all'utilizzo di contributi pubblici, previsti dalle misure governative a sostegno dell'economia. Tra le misure in ambito fiscale, rileva il riconoscimento di detrazioni per specifici interventi (c.d. bonus fiscali) con la possibilità di loro monetizzazione cedendo in maniera generalizzata i relativi crediti d'imposta.
Sulla base delle attività di osservazione e studio eseguite il comunicato, riguardo a tali crediti, evidenzia quali rischi è opportuno considerare:
a) la natura fittizia dei crediti: la cessione di crediti vantati nei confronti dell'Erario potrebbe ricondursi a condotte fraudolente, tra cui l'indebita compensazione con debiti tributari e/o oneri contributivi realmente dovuti dal cessionario. Diviene quindi importante l'intervento del professionista cui compete il rilascio di visti di conformità e asseverazioni per rilevare eventuali condotte sospette, funzionali all'artificiosa creazione dei crediti d'imposta;
b) la presenza di cessionari dei crediti che pagano il prezzo della cessione con capitali di possibile provenienza illecita;
c) lo svolgimento di abusiva attività finanziaria da parte di soggetti privi delle necessarie autorizzazioni, che eseguono multiple operazioni di acquisto dei crediti da un'estesa platea di cedenti.
In ordine ai punti b) e c), la fruizione dei bonus fiscali, oltre che nella forma di detrazioni dalle imposte dovute o di sconto in fattura, può avvenire anche con la cessione a terzi del relativo credito: banche e intermediari finanziari; soggetti terzi non puntualmente identificati, quali i fornitori di beni e servizi per realizzare gli interventi stessi; persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d'impresa; società ed enti. Poiché non sono stabilite limitazioni né al numero di cessioni, né alla tipologia dei cessionari ammissibili, consegue la necessità di monitorare compiutamente le attività connesse alle medesime cessioni, soprattutto per evitare che la monetizzazione dei bonus avvenga con capitali di provenienza illecita. In tal senso, il soggetto destinatario dell'obbligo antiriciclaggio deve valutare con attenzione il profilo di eventuali cessionari con i quali entra in relazione, rafforzando i controlli riguardanti richieste di sconto crediti in precedenza acquistati, specie se in modo massivo.
Altro aspetto sul quale l'UIF si sofferma attiene al monitoraggio dell'operatività dei richiedenti l'accesso a contributi a fondo perduto, a finanziamenti assistiti da garanzia statale o, in generale, ad altre agevolazioni previste dalle disposizioni emergenziali. Qualora si tratti di “aiuti” con vincolo di destinazione, è necessario accertare in maniera sollecita che non siano poste in essere condotte distrattive mediante utilizzi non coerenti alle finalità del beneficio concesso: giri fondi su conti correnti personali o intestati a soggetti con evidenti collegamenti ai beneficiari delle erogazioni; rimborsi di finanziamenti soci; trasferimenti verso l'estero; spese non coerenti con l'attività d'impresa o eccessive rispetto all'ordinaria gestione, in particolare per consulenze o per la fornitura di prodotti/servizi non meglio specificati, acquisto beni di lusso.
Relativamente a quest'ultimo aspetto vale sottolineare che l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza lo scorso 19.05.2020 hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per disciplinare lo scambio di informazioni circa la regolarità dei soggetti che hanno presentato istanze e hanno ottenuto il pagamento di aiuti statali. Di recente, la stessa Guardia di Finanza ha comunicato l'avvio di controlli di merito sugli operatori economici che hanno richiesto e ricevuto contributi a fondo perduto e sui finanziamenti bancari garantiti da soggetti pubblici.
RATIO - CENTRO STUDI CASTELLI S.r.l.Via F. Bonfiglio 33 - 46042 Castel Goffredo (MN)Codice fiscale e Partita Iva: 01392340202Registro Imprese di Mantova n. 01392340202Capitale sociale € 10.400 i.v.
Lunedì-Venerdìore 9:00/13:00 - 14:30/17:00