L'assenza di risposta del contribuente lascia libertà allo Stato di scegliere dove destinare le somme.
I contribuenti, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi per l'anno 2020, hanno la possibilità di destinare una quota della propria imposta sul reddito. In particolare, possono decidere di devolvere l'8, il 5 e il 2 per mille, ricordando che tali scelte non determinano maggiori imposte.
La domanda che molti contribuenti pongono ogni anno è la medesima, ossia se è possibile non destinare nulla e, se si procede in questo modo, cosa accadrà a queste quote di imposta.
La quota dell'8 per mille del gettito, destinabile allo Stato (con la possibilità di optare per la fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati e beni culturali) oppure a un'istituzione religiosa (Chiesa Cattolica, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, Chiesa apostolica in Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Istituito Buddista Italiano Soka Gakkai), per la parte non attribuita, verrà divisa secondo la proporzione derivante dalle scelte espresse, ossia a tutti gli enti presenti nella lista.
Fanno eccezione le quote non attribuite e che proporzionalmente spetterebbero alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa apostolica in Italia, le quali saranno devolute alla gestione statale.
La quota del 5 per mille del gettito, destinabile a finalità di attività di sperimentazione e ricerca, sia sanitaria che universitaria, o per finanziare associazioni no-profit (sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, finanziamento della ricerca scientifica e dell'università, finanziamento della ricerca sanitaria, finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza, sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale, sostegno degli enti gestori delle aree protette), per la parte non attribuita, tornerà nelle casse dello Stato che deciderà direttamente come investire o distribuire le somme.
La quota del 2 per mille del gettito, destinabile a uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all'art. 4 D.L. 28.12.2013, n. 149, eventualmente non attribuita, tornerà nelle casse dello Stato che deciderà direttamente come investire o distribuire le somme.
Da quest'anno è possibile destinare un'altra quota del 2 per mille del gettito a un'associazione culturale iscritta nell'elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Anche in questo caso, la quota non eventualmente attribuita tornerà nelle casse dello Stato che deciderà direttamente come investire o distribuire le somme.
Si evidenzia, infine, che anche i contribuenti che non devono presentare la dichiarazione dei redditi possono scegliere di destinare l'8, il 5 e il 2 per mille dell'Irpef utilizzando l'apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2021 o al modello Redditi PF 2021, in relazione al periodo d'imposta 2020.
L'assenza di risposta del contribuente lascia libertà allo Stato di scegliere dove destinare le somme.
I contribuenti, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi per l'anno 2020, hanno la possibilità di destinare una quota della propria imposta sul reddito. In particolare, possono decidere di devolvere l'8, il 5 e il 2 per mille, ricordando che tali scelte non determinano maggiori imposte.La domanda che molti contribuenti pongono ogni anno è la medesima, ossia se è possibile non destinare nulla e, se si procede in questo modo, cosa accadrà a queste quote di imposta.La quota dell'8 per mille del gettito, destinabile allo Stato (con la possibilità di optare per la fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati e beni culturali) oppure a un'istituzione religiosa (Chiesa Cattolica, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, Chiesa apostolica in Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Istituito Buddista Italiano Soka Gakkai), per la parte non attribuita, verrà divisa secondo la proporzione derivante dalle scelte espresse, ossia a tutti gli enti presenti nella lista.Fanno eccezione le quote non attribuite e che proporzionalmente spetterebbero alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa apostolica in Italia, le quali saranno devolute alla gestione statale.La quota del 5 per mille del gettito, destinabile a finalità di attività di sperimentazione e ricerca, sia sanitaria che universitaria, o per finanziare associazioni no-profit (sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, finanziamento della ricerca scientifica e dell'università, finanziamento della ricerca sanitaria, finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza, sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale, sostegno degli enti gestori delle aree protette), per la parte non attribuita, tornerà nelle casse dello Stato che deciderà direttamente come investire o distribuire le somme.La quota del 2 per mille del gettito, destinabile a uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all'art. 4 D.L. 28.12.2013, n. 149, eventualmente non attribuita, tornerà nelle casse dello Stato che deciderà direttamente come investire o distribuire le somme.Da quest'anno è possibile destinare un'altra quota del 2 per mille del gettito a un'associazione culturale iscritta nell'elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.Anche in questo caso, la quota non eventualmente attribuita tornerà nelle casse dello Stato che deciderà direttamente come investire o distribuire le somme.Si evidenzia, infine, che anche i contribuenti che non devono presentare la dichiarazione dei redditi possono scegliere di destinare l'8, il 5 e il 2 per mille dell'Irpef utilizzando l'apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2021 o al modello Redditi PF 2021, in relazione al periodo d'imposta 2020.