La gestione dello smart working nel 2022

27 Dicembre 2021
Categoria:


Dalla proroga dello stato di emergenza che terminerà il 31.03.2022 all’attuazione del nuovo protocollo, siglato dalle parti sociali, per integrare quanto previsto dalla L. 81/20217 che regola il lavoro agile.
Lo smart working si è molto evoluto dal 2017, anno della sua introduzione nel nostro ordinamento. In particolare, durante la pandemia si è diffuso in maniera esponenziale. Le aziende hanno beneficiato soprattutto della procedura semplificata, che ha agevolato il ricorso allo strumento.
Con la fine dell’anno, molti si sono chiesti cosa sarebbe successo ai lavoratori che ancora oggi stanno svolgendo la prestazione in modalità agile. In particolare, 2 eventi hanno definito la strada per la gestione e per l’evoluzione post-pandemia di questo strumento che ha rivoluzionato la gestione del lavoro di molte persone e di molte aziende.

In primis, la proroga dello stato di emergenza, stabilita dal Consiglio dei Ministri che si è riunito il 14.12.2021, ha determinato il prolungamento della gestione della comunicazione semplificata per lo smart working. Infatti, la proroga contenuta nell’art. 9 del provvedimento consente, sia ai dipendenti pubblici sia a quelli privati, di ricorrere al lavoro da remoto, derogando ad accordi sindacali o individuali con l’azienda.
La normativa emergenziale stabilisce una disciplina diversa di favore rispetto a quella ordinaria:

  • l’azienda può adibire i lavoratori allo smart working anche in assenza degli accordi previsti per legge;
  • l’azienda deve servirsi della procedura semplificata predisposta dal Ministero del Lavoro per inviare i nominativi dei dipendenti in smart working, ossia senza inoltrare l’accordo tra le parti.

Inoltre, il 7.12.2021, le parti sociali e il Governo hanno firmato un nuovo protocollo, integrativo alle disposizioni di legge (L. 81/2017), che traccia le linee guida per contratti nazionali, territoriali o aziendali in materia di smart working nel settore privato. Questo non contiene elementi di novità rispetto alla legge che dal 2017 disciplina il lavoro agile, ma rappresenta una notevole innovazione rispetto al passato e il primo accordo interconfederale che riconosce esplicitamente il ruolo centrale della contrattazione tra azienda e dipendente. Le aziende che vorranno continuare a usare il lavoro agile, anche al di fuori della fase emergenziale per la pandemia da Covid, dal 1.04.2022, possono far riferimento alle linee guida alle quali attenersi in attesa dell’aggiornamento dei contratti collettivi.

Il Protocollo fissa il quadro di riferimento per la definizione dello svolgimento del lavoro in modalità agile, definendo le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, aziendale o territoriale nel rispetto della normativa (L. 81/2017) e degli accordi collettivi in essere, tutto ciò affidando alla contrattazione collettiva quanto necessario all'attuazione nei diversi e specifici contesti produttivi. In particolare, la L. 81/2017 non ha previsto alcuna mediazione sindacale rispetto all’attivazione di accordi di smart working che sono lasciati alla volontà delle parti individuali.
Si allega una sintesi delle linee guida contenute nel protocollo.

Continua a leggere: attiva 3 notizie gratuite, le riceverai via e-mail


Oppure Abbonati e ricevi tutte le notizie di Ratio QuotidianoAbbonati

Articoli Correlati

magnifiercross