Da domani, 14,6 milioni di dipendenti da aziende private, 3,2 milioni di dipendenti pubblici e 4,9 milioni di autonomi dovranno portare con sé il Green Pass.
La certificazione dovrà essere controllata anche ai soggetti esterni che entrano in azienda per svolgere attività lavorativa oppure di fornitura di servizi e prodotti.
Chi non lo eseguirà, sarà considerato assente ingiustificato e non riceverà più lo stipendio, fino all’acquisizione della certificazione, e comunque non oltre il 31 dicembre, che al momento è la data finale dello stato di emergenza sanitaria.
Le linee guida messe a punto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri -dipartimento per la Funzione pubblica per il pubblico impiego precisano che oltre alla retribuzione, non saranno più versati al lavoratore senza green pass neanche i contributi. Lo stop riguarda cioè - si legge - «qualsiasi componente della retribuzione (anche di natura previdenziale) avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario (...), previsto per la giornata di lavoro non prestata». Sempre secondo le indicazioni impartite per la Pa, i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano per i giorni non lavorati la perdita di anzianità di servizio.
Le sanzioni vengono previste sia per i lavoratori con multe che variano da 600 a 1.500 euro, che per i datori di lavoro con sanzioni che variano dai 400 a 1000 euro.
Tali multe verranno erogate dal Prefetto. A “denunciare” all’autorità la presenza di lavoratori senza green pass potranno essere, dall’interno dell’azienda il datore o le persone alle quali ha assegnato l’incarico delle verifiche. Invece dall’esterno le aziende potranno essere controllate dagli ispettori del lavoro e delle Asl.
Per avere una maggiore organizzazione del Lavoro, a supporto del Datore, arriverà un’applicazione “Verifica C19”, progettata da Sogei, con cui egli potrà richiedere preventivamente per specifiche motivazioni riguardante il riordino del programma di lavoro aziendale se il lavoratore ha il green pass oppure no. In questo modo Il Datore di lavoro potrà avere le informazioni nel tempo necessario a riorganizzare il personale lavorativo.
Per i Lavoratori, che per motivi di salute non hanno il Green Pass, perché esenti da vaccinazione, dovranno portare con sé un documento che l’attesta. Per tutelare i dati sensibili e controllare le certificazioni del lavoratore, il datore di lavoro sarà affiancato e potrò contare sul supporto di medici aziendali.
Fonte: Redazione TFDC
Per avere informazioni e aggiornamenti tramite la nostra Newsletter, registrati qui