Il sistema di tassazione delle persone fisiche nel 2022

28 Gennaio 2022
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La legge di Bilancio 2022 ha anticipato la riforma Irpef, modificando il regime di tassazione del reddito delle persone fisiche a partire dal periodo d’imposta 2022.
Non è più una novità, ormai, il fatto che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la L. 30.12.2021, n. 234 contenente “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”. La legge di Bilancio 2022 è entrata in vigore a tutti gli effetti dal 1.01.2022 e ha decisamente stravolto il mondo delle persone fisiche. Chiaramente essa non si è limitata soltanto a questo, ma in questa sede affronteremo principalmente le modifiche attuate al regime di tassazione del reddito delle persone fisiche.
Con decorrenza dal periodo d’imposta 2022, il Legislatore, infatti, ha previsto una riorganizzazione delle aliquote Irpef e degli scaglioni di reddito, la rimodulazione delle detrazioni spettanti in funzione della tipologia di reddito prodotto, la variazione della normativa relativa al trattamento integrativo e la soppressione dell’ulteriore detrazione.

Ma andiamo con ordine. La manovra fiscale, in primis, prevede il passaggio da 5 scaglioni reddituali a 4 con conseguente riduzione delle relative aliquote. Nello specifico la prima fascia di reddito fino a 15.000 euro rimane inalterata, così come anche l’applicazione della tassazione del 23%. Le fasce di reddito centrali, invece, subiscono rispettivamente per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro una riduzione dell’aliquota di 2 punti percentuali passando dal 27% al 25%, e per i redditi da 28.000 a 50.000 euro una riduzione di 3 punti percentuali con applicazione quindi del 35% in sostituzione della precedente aliquota del 38%. Infine, l’ultimo scaglione post-riforma riguarda i redditi oltre 50.000 euro per i quali è stata prevista la tassazione del 43% eliminando in questo modo quello che era lo scaglione previsto per i redditi oltre la soglia di 75.000.
In parallelo, anche la disciplina delle addizionali è stata modificata in modo tale da essere allineata con le nuove regole in materia di Irpef. Ma non solo. Sono state modificate anche le detrazioni spettanti in funzione della tipologia di reddito prodotto (dipendente, autonomo, pensioni).

Infine, la legge di Bilancio è intervenuta anche sul trattamento integrativo, confermandolo per il periodo d’imposta 2022, ma limitatamente ai titolari di reddito complessivo non superiore a 15.000 euro per periodo d’imposta (anziché 28.000 euro come previsto per il 2020 e il 2021) e con imposta lorda positiva, cioè di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti. La misura del trattamento rimane fissata in 1.200 euro annuali da rapportare alla durata del rapporto di lavoro.
Ma non finisce qui, perché la legge di Bilancio ha previsto il trattamento integrativo anche nel caso in cui il reddito complessivo sia compreso tra 15.000 e 28.000 euro al verificarsi però di una specifica condizione, ovvero la somma delle detrazioni per carichi di famiglia, delle detrazioni da lavoro dipendente e assimilato e detrazioni per oneri, deve essere di ammontare superiore all’imposta lorda (massimo € 1.200 annui, nel limite della differenza tra imposta lorda e detrazioni). È stata, invece, completamente soppressa senza eccezioni l’ulteriore detrazione, la quale, come tutti sappiamo, era prevista per i redditi oltre i 28.000 euro.

Le novità sono davvero numerose e purtroppo non bastano poche parole per semplificare questioni così complesse. Abbiamo cercato di rendere la questione più sintetica possibile, nella speranza di aver anche, almeno in parte, semplificato le nozioni principali.
La legge di Bilancio 2022 ha anticipato la riforma Irpef, modificando il regime di tassazione del reddito delle persone fisiche a partire dal periodo d’imposta 2022.

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