Detrazioni fiscali 2025: cambiano i tetti massimi
La Legge di Bilancio 2025 introduce una stretta fiscale che cambierà il modo in cui i contribuenti con redditi elevati potranno beneficiare delle detrazioni fiscali. I nuovi limiti introdotti dalla manovra finanziaria penalizzeranno diversi settori, quali le agevolazioni per mutui, spese scolastiche e donazioni al terzo settore, con l’obiettivo di razionalizzare un sistema che costa oltre 70 miliardi di euro.
Dal 2025, le detrazioni fiscali saranno soggette a un plafond massimo che può essere modulato in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare. Più nello specifico:
- per i redditi tra 75.000 e 100.000 mila euro
- fino a 14.000 mila euro di detrazioni annuali per nuclei con più di due figli;
- Tetto di 7 mila euro senza figli a carico.
Il tetto sarà calcolato applicando coefficienti che variano in base ai figli a carico e alla presenza di disabilità: 0,50 per i nuclei senza figli; 0,70 per quelle con un figlio; 0,85 è il coefficiente per famiglie con due figli; 1 per le famiglie con più di due figli o con figli disabili.
Le categorie di spesa più penalizzate sono l’istruzione, i mutui per la prima casa, la manutenzione edilizia e le donazioni al terzo settore. Al contrario, per mitigare l’impatto della Manovra, il governo ha previsto alcune misure transitorie, che saranno escluse dalle nuove regole. Si tratta di: contratti di mutuo stipulati entro il 31 dicembre 2024, che continueranno a godere delle detrazioni del vecchio sistema; le spese di riqualificazione energetica e spese di manutenzione ordinaria che rimarranno detraibili secondo i vecchi criteri; spese sanitarie.
In conclusione, la nuova stretta mira a concentrare le agevolazioni sui redditi più bassi, ma rischia di penalizzare chi ha investito in istruzione o casa.
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