Cassa integrazione ed esoneri a inizio 2021

28 Gennaio 2021
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Nuove settimane di ammortizzatori sociali a disposizione dei datori di lavoro e nuovi esoneri contributivi a favore di coloro che rinunciano alla cassa integrazione.
Il 2021 è ormai iniziato da diversi giorni, ma la situazione rimane pressoché invariata rispetto all'anno precedente.
Ci si trova ancora nel bel mezzo della crisi socio-economica e sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 (diversamente dalle aspettative più fiduciose) e fronteggiare le diverse situazioni dei singoli datori di lavoro presenti sul territorio nazionale non sembra un compito semplice da svolgere.
Prima tra tutti, grava ancora sul mondo del lavoro, la chiusura di diverse attività per la mancanza di lavoro, o per divieto imposto dai diversi Dpcm emanati.
Per far fronte a tale emergenza, tramite la legge di Bilancio 2021, sono stati stabiliti ulteriori periodi di integrazione salariale a favore dei datori di lavoro privati per una durata massima pari a 12 settimane.
Tuttavia, in questa specifica previsione è stata fatta una “leggera” distinzione tra coloro che richiedono CIGO da un lato e coloro che effettuano richiesta di Assegno Ordinario o di CIGD dall'altro.
I primi potranno, infatti, richiedere e fruire di queste ulteriori 12 settimane nel periodo compreso tra il 1.01.2021 e il 31.03.2021; mentre i secondi potranno presentare richiesta per le settimane comprese tra il 1.01.2021 e il 30.06.2021.
Le 12 settimane stabiliscono la durata massima che può, attualmente, essere richiesta con causale Covid-19.
Qualora i datori di lavoro avessero presentato richiesta di integrazione salariale e avessero ottenuto l'autorizzazione secondo quanto stabilito dal Decreto Ristori, ovvero al massimo per 6 settimane e le stesse si prolungassero oltre alla data del 1.01.2021, i periodi successivi a quest'ultima sarebbero imputati alle 12 settimane previste dalla legge di Bilancio.
Una novità che certamente desta interesse riguarda i lavoratori che possono beneficiare di tale cassa: i nuovi trattamenti, infatti, sono riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza al 1.01.2021.
Per i datori di lavoro che, invece, non fanno uso di trattamenti di integrazione salariale citati sopra sono previsti degli esoneri contributivi:
1. esonero dal versamento dei contributi previdenziali per aziende che non richiedono trattamenti di cassa integrazione (previsto Decreto Ristori): riconosciuto nei limiti delle ore di integrazione salariale già fruite a giugno 2020 (per un massimo di 4 settimane) fruibili entro il 31.01.2021;
2. esonero contributivo alternativo al trattamento di integrazione salariale (previsto legge di Bilancio 2021): riconosciuto nei limiti delle ore di integrazione salariale fruite nei mesi di maggio e di giugno 2020 (per un massimo di 8 settimane) fruibili entro il 31.03.2021.
Per quanto riguarda entrambi gli esoneri, allo stato attuale non sono ancora state deliberate le autorizzazioni dalla Commissione Europea per lo stanziamento dei fondi e le successive istruzioni dell'Inps sulla per le procedure di recupero.
Siamo fiduciosi che, essendo prossima la scadenza dell'esonero previsto dal Decreto Ristori (entro il 31.01.2021) siano autorizzati gli stanziamenti dovuti e una proroga del termine inizialmente fissato dal legislatore.

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