Ape Sociale: Verrà rinnovata anche per l'anno 2022

11 Novembre 2021
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L'Ape sociale è l'indennità pensionistica anticipata in vigore dal 1° maggio 2017, la cui scadenza verrà prorogata al 31 dicembre 2022. La manovra è stata discussa a Palazzo Chigi prima del passaggio ad una supervisione da parte dei parlamentari che vorranno ampliare la platea dei lavoratori a cui sarà rivolto, ma in generale essa viene intestata a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero. L'indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all'età per la vecchiaia.

L'APE Sociale spetta ai lavoratori iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi che :

  • si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro in seguito a licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, ovvero per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato a condizione che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno 3 mesi e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • sono lavoratori dipendenti, al momento della decorrenza dell'indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle seguenti attività:
  • operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Attraverso la nuova legge di Bilancio, che come detto in precedenza, verrà discussa dai parlamentari che vorranno ampliare la platea potenziale dei fruitori dell’Ape sociale, la prestazione assistenziale dovrà consentire ad una maggiore categoria di lavoratori di ricevere un assegno ponte di massimo 1.500 euro al mese, a partire da almeno 63 anni di età e fino alla pensione di vecchiaia. I disoccupati accederanno all’Ape anche appena conclusa la fruizione degli ammortizzatori sociali, mentre oggi devono trascorrere tre mesi e inoltre, questo l’intervento più rilevante, viene ampliato l’elenco delle attività gravose svolte per almeno sette degli ultimi dieci anni o per almeno sei degli ultimi sette a fronte del quale si può accedere all’anticipo previdenziale. Con riguardo a questo elenco, va evidenziato che, per come è scritto ora il disegno di legge, la nuova e più ampia versione si applica solo all’Ape sociale. La lista delle attività gravose non cambia per accedere al pensionamento agevolato in qualità di lavoratore precoce o alla pensione di vecchiaia con sconto di cinque mesi (quindi a 66 anni e 7 mesi). Di conseguenza ci saranno due elenchi differenti e potrà capitare che alcune mansioni siano ritenute qualificanti per l’accesso all’Ape sociale ma non ai due pensionamenti con sconto sui requisiti.

 

 

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