Tra i vari punti della riforma di settore, spicca anche il superamento dell'attuale sistema di copertura dei costi di gestione della macchina fiscale AdeR.
Sull'aggio di riscossione, attualmente previsto nella misura del 6% delle somme riscosse, pesano come un macigno le conclusioni alle quali è giunta la Corte Costituzionale con la sentenza 10.06.2021, n. 120. In tale contesto, la Consulta ha infatti invitato il legislatore a un ripensamento della stessa ragion d'essere dell'aggio di riscossione che, così com'è strutturato, finisce per far ricadere su alcuni contribuenti, in modo non proporzionato, i costi complessivi dell'attività di riscossione. Ma il superamento di tale misura dovrebbe trovare adeguata copertura che, stando almeno ai dati diffusi dall'Amministrazione Finanziaria, ammonterebbe a circa 925 milioni all'anno.
La misura allo studio, sulla quale però non pare esserci un consenso politico unanime, prevede il superamento dell'aggio con l'introduzione di uno stanziamento annuale a carico del bilancio dello Stato che assicuri le disponibilità finanziarie necessarie al funzionamento del sistema di riscossione.
Nessun colpo di spugna è invece allo studio per quanto riguarda il rimborso dei diritti di notifica degli atti di riscossione (attualmente pari a 5,88 euro a cartella) e le spese per le procedure di recupero coattivo. Al massimo, per entrambe le entrate, si potrebbe pensare a un adeguamento.
Oltre alla riforma del finanziamento del sistema della riscossione che potrebbe passare proprio dall'eliminazione del l'aggio, si sta valutando anche la possibilità di giungere a una definitiva incorporazione dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione nell'Agenzia delle Entrate.
Questo intervento avrebbe quali finalità, sia una semplificazione nell'attuale sistema duale di governance, con un conseguente risparmio di spesa pubblica, sia significativi passi in avanti nel contrasto alla c.d. “evasione da riscossione”.
L'incorporazione dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione nell'Agenzia delle Entrate darebbe vita a un unico ente che avrebbe la disponibilità di tutte le informazioni relative ai contribuenti. Grazie a questo passaggio le attività di riscossione potrebbero beneficiare di una maggior efficacia e di una maggiore rapidità d'azione.
L'attuale duplicazione delle funzioni (accertamento in capo all'Agenzia delle Entrate e riscossione in capo all'Agenzia delle Entrate-Riscossione) è evidente fonte di duplicazione di passaggi e di rallentamenti burocratici. I risultati sulle attività di riscossione erariale che vengono periodicamente pubblicati testimoniano la scarsa efficacia ed efficienza delle azioni di recupero intentate. Spesso la perdita di incassi è dovuta proprio al ritardo con il quale vengono avviate le procedure esecutive. Dopo l'uscita di scena di Equitalia, la fusione per incorporazione che è allo studio risolverebbe in via definitiva il problema della duplicità di enti preposti a queste attività.
Tornando all'eliminazione dell'aggio, lo snodo fondamentale sarà capire come verranno reperite le risorse necessarie al funzionamento della macchina della riscossione. È evidente infatti che, anche seppur snellita nella sua governance, l'attività di riscossione necessita comunque di importanti risorse finanziarie.
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