L’agenzia dell’entrate si espone sulla tassa piatta o “flat tax”


La legge di bilancio 2023 ha introdotto la “tassa piatta”, fortemente voluta da Forza Italia e ripresa in seconda battuta dalla Lega di Salvini, limitatamente all’anno d’imposta 2023, sostitutivo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali regionale e comunale.

Chi sono i soggetti ammessi?

Posso beneficiare della flat tax:

  • persone fisiche che esercitano attività d’impresa, non in regime forfettario, titolari di reddito di cui all’articolo 55 del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;
  • le persone fisiche che esercitano arti o professioni, come per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, anche in tale ipotesi non è sufficiente, ai fini dell’accesso al beneficio previsto dalla norma, la mera titolarità di un reddito di lavoro autonomo;

Cosa dice la norma?

La norma prevede l’applicazione di un’imposta ad aliquota fissa del 15 per cento, sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali regionale e comunale.
L’imposta sostitutiva, in particolare, deve essere calcolata su una base imponibile non superiore a 40.000 euro, pari alla differenza tra il reddito relativo al periodo d’imposta 2023 e quello d’importo più elevato dichiarato con riferimento agli anni dal 2020 al 2022. Il reddito da confrontare non è quello complessivo, ma quello relativo alle sole attività d’impresa e di lavoro autonomo. Qualsiasi importo che va al disopra dei 40 mila euro, la differenza verrà calcolata con il regime d’IRPEF ordinario.



Fonte: Redazione TFDC
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