Parte la riforma dei Centri di assistenza agricola

I nuovi Centri di assistenza agricola (CAA) potranno entrare nella gestione dell’Anagrafe Aziendale Nazionale su delega degli organismi pagatori. Ma arrivano norme più stringenti. I Centri di Assistenza Agricola saranno radicati sul territorio. Rappresentano un anello imprescindibile per gli agricoltori nella gestione dei fascicoli aziendali e nel percepimento dei contributi comunitari. Il provvedimento del Ministero […]

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I nuovi Centri di assistenza agricola (CAA) potranno entrare nella gestione dell’Anagrafe Aziendale Nazionale su delega degli organismi pagatori. Ma arrivano norme più stringenti. I Centri di Assistenza Agricola saranno radicati sul territorio. Rappresentano un anello imprescindibile per gli agricoltori nella gestione dei fascicoli aziendali e nel percepimento dei contributi comunitari.
Il provvedimento del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste del 21.02.2024 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 13.04.2024, n. 87) tiene conto delle esigenze espresse dai professionisti, garantendo al contempo la separazione tra attività di consulenza e di assistenza secondo le richieste europee. Viene inoltre garantito appieno il ruolo fondamentale delle Regioni, perseguendo allo stesso tempo un coordinamento più stretto, a cominciare dalla gestione dei dati, con Agea.
Nuove funzioni, dall’Anagrafe alla statistica agraria – Con il nuovo decreto le funzioni attribuite ai CAA escono nettamente potenziate. In presenza di una delega da parte di un ente pubblico, anche senza specifico riferimento ad Agea, agli enti pagatori e alle Regioni, il CAA ha facoltà d’intervento. Tuttavia, l’unico requisito è posto dall’art. 2: le competenze esclusive degli appartenenti agli ordini professionali.